Di recente, le Sezioni Unite della Corte di Cassazione, con la sentenza n. 35385 del 2023, hanno stabilito che la convivenza dei coniugi prima del matrimonio costituisce uno dei parametri di valutazione ai fini della commisurazione dell’assegno divorzile. In questo contesto, è fondamentale consultare un avvocato divorzista per comprendere appieno le implicazioni legali di tale decisione.
Nel caso sottoposto al vaglio della Corte, la ricorrente lamentava l’omessa considerazione nella quantificazione dell’assegno divorzile del periodo di convivenza prematrimoniale (durato nello specifico ben sette anni), durante il quale era nato anche il figlio delle parti in causa e nel corso del quale la vita di coppia era pressoché la medesima di quella tenuta in costanza di matrimonio, soprattutto con riguardo alle scelte di organizzazione della vita familiare e riparto dei rispettivi ruoli, con sacrificio della moglie alle proprie aspirazioni personali. Un avvocato divorzista competente può offrire un supporto cruciale nel contesto di situazioni familiari complesse come questa.
La valutazione dei Giudici della Corte d’Appello, rispetto alla determinazione dell’assegno divorzile, si era concentrata esclusivamente sul periodo di durata legale del matrimonio e non anche al periodo antecedente di convivenza prematrimoniale, con la conseguenza che nel ragionamento del Giudice di secondo grado, la donna, all’epoca delle nozze, aveva già lasciato il suo lavoro da tempo, non contando dunque la scelta fatta nel corso della convivenza. È essenziale comprendere come un avvocato divorzista specializzato possa influenzare positivamente l’esito di una controversia legata a questioni di assegno divorzile.
La Suprema Corte ha ribaltato questa interpretazione e nello specifico ha evidenziato come la convivenza pre-matrimoniale rappresenti “un fenomeno di costume sempre più radicato nei comportamenti della nostra società cui si affianca un accresciuto riconoscimento dei legami di fatto intesi come formazioni familiari e sociali di tendenziale pari dignità rispetto a quelle matrimoniali”. Secondo i Giudici di legittimità, pertanto, ai fini dell’attribuzione e della quantificazione dell’assegno divorzile – nei casi in cui il matrimonio è naturale prosecuzione di una convivenza, “avente i connotati di stabilità e continuità” – va computato anche il periodo della convivenza prematrimoniale nel corso del quale sono state assunte scelte condivise che siano poi confluite all’interno del matrimonio e cui si possano ricollegare, con accertamento del relativo nesso causale, sacrifici o rinunce, in particolare, alla vita lavorativa/professionale del coniuge economicamente più debole, che sia risultato incapace di garantirsi un mantenimento adeguato, successivamente al divorzio.
Un avvocato divorzista esperto può fornire un’analisi dettagliata di come questa nuova prospettiva giuridica influirà sui casi di assegno divorzile.
L’importanza della pronuncia sta proprio nella sua contemporaneità, nella capacità dei Giudici di guardare con concretezza alla storia attuale della maggior parte delle copie unite in matrimonio; in linea con le molteplici riforme che stanno caratterizzando la materia del diritto di famiglia nel corso di questi ultimi anni, la Suprema Corte ha colto l’esigenza che la giurisprudenza si faccia carico dell’evoluzione del costume sociale nella interpretazione della nozione di «famiglia», “concetto caratterizzato da una commistione intrinseca di «fatto e diritto», e nell’interpretazione dei vari modelli familiari”. Un avvocato divorzista specializzato può offrire un supporto essenziale nella navigazione di tali cambiamenti giuridici.
All’esito dell’attuale definizione dei presupposti dell’assegno divorzile, pertanto, non può escludersi che la convivenza prematrimoniale, laddove si sia protratta nel tempo, abbia «consolidato» una divisione dei ruoli domestici capace di creare «scompensi» destinati a proiettarsi sul futuro matrimonio e sul divorzio che dovesse seguire e pertanto merita considerazione ai fini della ammissibilità e quantificazione dell’assegno divorzile. Un avvocato divorzista competente può aiutare a navigare attraverso le complessità di queste dinamiche familiari e legali.